Che cos’è la cattiveria?
Mi sono sempre chiesto che cosa è la cattiveria e come un
individuo possa essere crudele o cattivo… e quanto spesso capita di
essere “cattivi”, duri, intolleranti, acidi.
A volte pensi che
la “cattiveria” o la durezza possono avere diverse origini.
In molti
casi nasce dall’egoismo, dall’arroganza, dalla avidità, dalla voglia di
prevaricare o dal desiderio di perseguire fini personali, questo quasi
sempre e a volte anche dalla superficialità di certi atteggiamenti.
Dopo riflessioni ed esperienze personali, ho compreso che
l’uomo nasce già dotato di strumenti ‘innati’ in cui sono
racchiusi cattiveria vera e propria, che si ingrandisce e si sviluppa
durante la crescita sotto lo stimolo dell’ambiente, della famiglia e
del gruppo in cui vive
(perché non è amato e non ama, neanche se
stesso: dunque soffre e fa soffrire. Non amando se stesso, non riesce ad
amare nessun altro e non è riamato).
La cattiveria, come ho già detto, nasce con noi insieme come
la bontà, ma spesso si dimentica.
Chi esprime cattiveria ha bisogno di
esserlo per sentirsi gratificato, quindi le azioni cattive hanno lo
scopo di soddisfare l’Io della persona.
Sguardo e mente sono sempre
attenti e vigili, un intera vita usata a cercare di distruggere il
prossimo,calpestando ogni valore, qualsiasi morale … persino la propria
dignità.
La cattiveria fa paura, perchè ti isola dal mondo, perché
ti fa portare dentroun sentimento d’odio profondo, capace di farti
perdere lucidità … non ti fa vedere, non ti fa sentire, non ti fa capire
… prima di tutto fa male a noi stessi.
La cattiveria è pericolosa, a
volte si colora di diverse sfumature, una di queste è l’invidia, capace
di manipolare ogni nostro pensiero.
La cattiveria è qualcosa che tutti conoscono, ma sulla quale
forse non si riflette abbastanza. La cattiveria è intelligenza e
furbizia, è frustrazione, insoddisfazione, ma più di ogni altra cosa è
infelicità.
La cattiveria nasce da sentimenti negativi come la
solitudine, la tristezza e la rabbia. Viene da un vuoto dentro di te che
sembra scavato con il coltello, un vuoto in cui rimani abbandonato
quando qualcosa di molto importante ti viene strappato via.
Ryu Murakami