sabato 22 settembre 2012

L'onda e il mare


L'onda e il mare
 
L’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”.
Ed il mare le rispose: “il mio bene è così forte 

che ogni volta che t’allontani verso la terra,
io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. 
Senza te la mia vita sarebbe insignificante.
Sarei un mare piatto, senza emozione. 
Tu sei l’essenza del mio esistere”.
L’onda fu felice.

Tra le braccia del mare, facendo finta, 
ogni volta di volare via,
per dare quel senso di precarietà alle cose, 
per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, 

con le sue braccia grandi, 
per riportarla a sé.

Raccontano che una notte la luna illuminava 

il mondo e l’onda bianca 
lentamente, in un ballo infinito,
scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, 
col mare che stendeva le braccia per poi 
ritirarle,facendo finta a volte di 
non poterlo fare,perché l’onda potesse assaporare 
anch’essa quella precarietà 
che rende le cose preziose.
 
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco 

infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l’ultima volta 
che l’onda partirà verso la terra,
per non tornare più, ma poi, alla fine, 
è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
 
Nel sogno di un bene senza fine.



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