martedì 12 marzo 2013

Post pomeridiano



Ma come mai è così difficile dire davvero quello che si pensa?

Senza filtri, senza infrastrutture, senza tutta questa rigidità nei confronti del proprio sentire.
Spesso escono parole opposte rispetto a quelle che si sarebbero volute dire. 
Vorresti dire “ti amo” e te ne vai; vorresti dire “resta qui” e sei tu a voltare le spalle a qualcuno.
Perché l’apparenza e la sostanza non sono mai andate d’accordo e non ci andranno mai, neppure in futuro.
Basterebbe dirselo un “mi manchi”, invece che continuare a mancarsi in silenzio per una vita.
E invece ci condanniamo ad atroci silenzi.
Tutte le lacrime che successivamente ci escono, non serviranno più a riempire i buchi privi di profondità lasciati dall’orgoglio.
Il non detto lo pagheremo, lo sconteremo tutto, la nostra coscienza non permette indulgenza.
Perché la memoria è il tempo dell’amore e fin quando lei non ci abbandona, noi continuiamo ad abbandonarci a lui.
È come se la memoria e l’amore fossero due amanti uniti all’origine che vivono dal principio dentro di noi.
Così, è solo grazie a certi sentimenti che ci sentiamo insuperabili, persino dal tempo_

Massimo Bisotti


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